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Chicago (USA), Santa Pasqua 1978

By admin | marzo 26, 1978

THE VERONA FATHERS
International Scholasticate
CHICAGO – USA

Chicago (USA), Santa Pasqua 1978

 Cari amici,
vecchi amici dei tempi delle “campagne d’Africa” (GAM 12) e amici nuovi incontrati durante gli anni del mio vagabondare di Missionario in Italia.
Invece che dal Burundi, dove sarei dovuto ritornare nel mese di Maggio dell’anno scorso, la lettera di Pasqua vi arriva dall’America.

Per molti di voi e’ una sorpresa; per me e’ la conclusione di una lunga avventura iniziata nel mese di maggio 1976.

Ho pensato di mandarvi due righe, cosi’ almeno sapete come mai sono stato cosi’ silenzioso e poi sono “sparito” dalla circolazione senza neanche avvertirvi.

Le cose sono andate più o meno così.
La sera del 6 maggio 1976 ero nella nostra casa di Vengono Superiore (Va). E ho sentito il castello scricchiolare per la scossa di terremoto che distrusse il Friuli. Quattro giorni dopo, quando la televisione ed i giornali stavano ancora polemizzando sulla opportunità o meno che i Volontari andassero a dare una mano, con una banda di giovani novizi eravamo a Gemona a recuperare preziosi documenti del Comune e del Duomo, a spostare macerie, a piantare tende.

Poi, durante l’estate ci sono ritornato ancora più  in forze, con oltre trecento giovani e adulti in gamba: e’ stata una esperienza eccezionale per la mia vita missionaria. E lì mi sono convinto ancora di più delle enormi energie che attualmente non sono valorizzate nella società e nella chiesa; soltanto perché mancano proposte concrete d’impegno.

*      *      *

Tornato dal campo di lavoro in Friuli, con un gruppo di amici abbiamo messo mano ad un progetto importante per il lavoro missionario che mi era stato affidato. Si trattava di preparare una “base” di appoggio per quei laici che desiderano partecipare al nostro lavoro missionario in Europa e all’estero.

Non era una cosa semplice, davvero; ma il Signore ci aveva messo fra le mani parecchi elementi preziosi, i mezzi necessari, il posto adatto e alcune persone disponibili.
Da gente amica ci e’ stata data in affitto una fattoria abbandonata, poco distante da Varese: isolata rispetto al paese, povera, senza acqua nè luce. L’ideale banco di prova per chi volesse prepararsi a partire per il Terzo Mondo. Abbiamo deciso di adattarla al nostro scopo e ci siamo buttati con entusiasmo in un’impresa che  ha suscitato l’interesse e l’appoggio di molti amici.

E il miracolo è avvenuto. A prezzo di enormi sacrifici, naturalmente!
E con il contributo di una quantità di gente che ci è stata vicina in modo fraterno e tenace.

La “Cascina Gaggioli” (a Castello Cabiaglio, in Valcuvia, vicino a Varese) e’
diventata una abitazione stabile per una comunità che sta muovendo i primi passi, e un punto di riferimento per un giro di amici che partecipano ai suoi ideali missionari laici.

Ma sul più bello, quando si trattava di dare solidità e completezza al nostro lavoro, mi e’ arrivato l’ordine di lasciare tutto e di partire.

Siamo rimasti di sasso!

Vi lascio immaginare cosa significhi “obbedire” in una situazione del genere. Ma ci e’ sembrato più serio e coerente con i nostri ideali accettare quella decisione anche se umanamente non aveva alcun fondamento.
Gli “esperti”, citando il Vangelo, dicono che per ogni cosa bella la prova e’ necessaria; che il seme deve morire, che bisogna aver pazienza, che se il Signore vuole, Lui porterà avanti le cose etc… etc…  Il fatto sta che non è semplice accettare questi bei discorsi, quando viene distrutto dalle decisioni altrui ciò per cui hai giocato la vita con onestà e impegno.

Per fortuna gli amici coinvolti nell’avventura sono stati all’altezza della situazione.
Non solo hanno resistito alla prova, ma hanno portato avanti con impegno e tenacia le varie fasi previste, di lavori materiali, di riflessione e di verifica comunitaria.
Il loro sogno è di partire in Missione come famiglie di Laici Missionari.
A distanza di oltre un anno il miracolo continua …

*      *      *
Stavo dunque preparando le valigie per tornare in Africa, quando il 23 aprile del ’76 i Comboniani del Burundi sono stati espulsi dal Governo, a causa del loro impegno a favore degli Hutu perseguitati; perciò anche per la mia destinazione africana tutto il discorso andava ripensato!

Così sono finito negli U.S.A. “A mettere la testa a posto!” – Così mi è stato detto.
Dopo dodici anni di vagabondaggio per il mondo, (Canada, Burundi, Italia) sto riflettendo un po’ sulla mia esperienza missionaria passata e sui problemi della Missione, con i quali mi dovrò confrontare per il resto della mia vita.

E’ una fortuna enorme e ne approfitto anche per convertirmi un po’ di più al Signore, che è poi la cosa più importante per ogni cristiano e ancor più per ogni missionario.

*      *      *

Come augurio di Pasqua ho pensato di mandarvi una poesia. Me l’ha scritta un amico; un ragazzo di vent’anni che e’ stato  in Friuli a lavorare con noi come volontario.

ECCOLA:

… Ora è appena l’alba!
Ma stanotte hai sentito le grida dei fratelli
vomitate dal vento sulle foglie di primavera?


Hai sentito amico?
Ora e’ appena l’alba!
II sole con una grande risata
Illuminerà rottami d’uomo
Ti sputeranno in faccia
i pezzi di pane amaro che hai rubato.
insudiceranno il tuo vestito.
sì, quello bello, quello
che ti metti i giorni di festa,

Ora e’ appena l’alba!
In fabbrica e’ morto un uomo,
stringeva tra le mani una busta paga sgualcita
piena più di bestemmie che di denaro.
Ti sputeranno in faccia
Ora e’ appena l’alba!
Tutta la notte, mani callose
hanno stretto la sporca fune d’una campana
pronte per suonare la propria resurrezione.

canta amico
canta più forte e più forte ancora
perché ora, è appena l’alba
di un giorno nuovo…

*      *      *

Per gli amici del GAM’12 una nota importante.
In attesa di riprendere attivamente gli impegni per quando ritorneremo in Africa, (preparatevi perché saremo un bei gruppo) ho “vuotato la cassa” dove i  fedelissimi avevano pazientemente accumulato circa due milioni.

Li ho divisi in quattro parti per diversi progetti:
1. La “liberazione” di una famiglia sudafricana dalle grinfie della polizia.
Adesso e’ qui in pace, tutta riunita, negli U.S.A.
2. Una piccola “Borsa di Studio” per preparare un ragazzo africano a diventare un leader (guida) della sua gente.
3. Un aiuto concreto/anche se piccolo, alla Comunità’ di Castello Cabiaglio.
4. Un contributo alla mia Congregazione, per gli studi che sto facendo.

Spero di aver fatto le cose bene, e che siate contenti.

In un modo o in un altro mi rifarò vivo. Intanto state sicuri del mio fraterno ricordo al Signore. Naturalmente il modo migliore per seguire le mie tracce, soprattutto per gli amici del triangolo Como-Varese-Milano, e’ quello di rimanere in contatto con la piccola “Comunità” di laici Missionari di cui vi ho parlato.

Sento che con loro e’ iniziato qualcosa di bello che non si fermerà più.
Basta che il Signore ci dia una mano.

Ciao a tutti.  BUONA PASQUA!
P. Gianni

Topics: Lettere Pasqua, USA 1978-1980 | No Comments »

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