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Santa Pasqua 1999
By admin | aprile 4, 1999
S H A L O M: sui sentieri di chi costruisce la P A C E
Pasqua 1999
Carissimi,
Shalom a tutti!
Quest’anno riesco a farmi vivo anche a Pasqua, complice un episodio di stanchezza fisica che mi ha bloccato per oltre tre mesi. Poi si è aggiunta quella famosa influenza che ha messo K.O. tantissime persone; cosi ho capito meglio e condiviso la sofferenza di tanta gente.
Adesso mi sto riprendendo lentamente. Ma i medici mi hanno fatto notare che è ora di scalare qualche “marcia” e ridurre un po’ il ritmo del mio vagabondare per il Mondo. Per me va bene; ho chiesto ai miei Superiori di darmi un compagno-collaboratore per condividere il lavoro che si sta facendo molto impegnativo e interessante.
Facciamo il Punto dell’attività di Shalom!
OPERAZIONE “ANGOLA”: prima fase compiuta!
La casetta che vedete nella fotografia (vedi link – Angola) è stata acquistata per circa 23 milioni. Una cifra relativamente alta; il fatto è che in Angola, attualmente, funziona una economia di guerra dove il rapporto tra valore reale dei prodotti e prezzo di mercato è totalmente slegato. E’ un momento assai difficile, in cui tutti cercano di sopravvivere. Come potete vedere è una casetta fatta di materiale locale, cioè mattoni di fango, come le case della gente; adesso va risanata e sistemata, portando la luce, l’acqua e i servizi. Sono spese necessarie e costose; ma resterà semplice e senza lussi, come segno di amicizia e di solidarietà con la gente del quartiere. Sarà la “base” dove i Laici Missionari Comboniani andranno a vivere.
Alcuni candidati si stanno preparando qui in Italia, in attesa di raggiungere Annarita, che da quasi due anni lavora nel laboratorio dell’Ospedale creato dall’Istituto Don Calabria alla Periferia di Luanda, la Capitale. L’obiettivo, oltre che di rafforzare la presenza nel settore sanitario, è quello di offrire un servizio importante nel settore dell’Educazione. Dato che il Governo non si preoccupa delle migliaia di ragazzi abbandonati a se stessi nei quartieri della città, ( la guerra interna contro i ribelli dell’Unita assorbe tutte le ricchezze dello Stato) sono sorte innumerevoli scuolette popolari, inventate e gestite da giovani pieni di buona volontà, ma con una preparazione inadeguata e poca esperienza di insegnamento. In genere sono sistemate in case private, in locali piccoli, senza banchi, senza libri, senza i necessari sussidi pedagogici. Vorremmo accompagnare e sostenere questi “maestri improvvisati”, rendere funzionali e accoglienti queste scuolette e fare crescere la qualità di questo insegnamento popolare, coinvolgendo, per quanto possibile, le famiglie, i genitori e la Comunità.
II massimo successo sarebbe se, un giorno, il Governo integrasse queste scuole nella rete dell’insegnamento ufficiale. Ma è un sogno impossibile finché non ci sarà la Pace nel paese.
Come potete immaginare si tratta di un Progetto ambizioso che richiede tempi lunghi, persone solidamente formate e una dedizione senza limiti. E’ una scommessa per il futuro e un impegno necessario per ricostruire il Paese, un segno di speranza che vorremmo offrire nonostante la guerra assurda che dura da oltre trent’anni.
N.B. Dalle casse di Shalom per il ’98 abbiamo ottenuto: £ 54.000.000
Così abbiamo potuto aiutare – Angola £ 38.000.000: acquisto e sistemazione della casa per i laici.
– P. Paolino (Kenya) £ 5.000.000 – Fr. Toni Piasini (Zaire) £ 5.000.000
– P. Alex a Korogocko (Kenya) £ 5.000.000
EMERGENZE per il ’99
Avviamo un anno nuovo!
Penso che il Signore si fidi di noi, perché ci coinvolge nella sua opera di misericordia e di consolazione verso chi è vittima di grandi sofferenze. Proprio in queste settimane mi sono arrivate due richieste urgenti di aiuto che vi propongo come impegno per quest’anno.
EQUADOR: la fatica di costruire un popolo e una Chiesa
II Vescovo Comboniano di Esmeraldas (Equador), Mons. Arellano, mi ha segnalato lo stato di enorme abbandono nel quale si trovano migliaia di ragazzi delle “favelas” della sua città e nei villaggi dispersi nelle foreste.
Si tratta soprattutto dei discendenti degli “indios” abitanti originari dell’Equador, prima della conquista degli Spagnoli, e dei discendenti degli schiavi Africani portati in America per i lavori delle piantagioni. La Società moderna è dura e razzista. Non li accetta. Crea barriere e ostacoli al loro cammino di crescita e sviluppo.
Si tratta di spezzare una catena di pregiudizi razziali e culturali che li mantengono ai margini di una società egoista e violenta. Ma da soli non ce la fanno. Senza istruzione non hanno i mezzi per difendere i loro diritti.
L’unica strada della libertà e della dignità è la Scuola! La scuola elementare, l’educazione di base.
Quello che per i nostri ragazzi noi consideriamo un diritto naturale assoluto, per loro è ancora una conquista che richiede una lotta disperata. Un sogno che il Vescovo vuole realizzare per alcune
centinaia di ragazzi.
Una scuoletta per l’Equador: costo previsto £ 25.000.000.
Un sogno che noi possiamo realizzare entro il Natale ’99. L’ho assicurato che ce la faremo!
BURUNDI: semi di riconciliazione
Da quasi trent’anni il piccolo Paese del cuore dell’Africa, insieme al Rwanda, è il simbolo di un dramma che supera ogni immaginazione. I morti si contano a centinaia di migliaia. Attentati e massacri si susseguono in continuazione. Il dialogo tra Tutsi e Hutu, le due etnie che si confrontano con una violenza inaudita, fa fatica a trovare una base per decollare.
Troppo sangue innocente è stato versato. Le colline del Paese ne sono inzuppate.
In Burundi è a rischio la credibilità del Vangelo e la Dignità dell’Uomo.
Eppure, mentre il sospetto e la diffidenza sembrano dominare i rapporti tra i leaders politici, la gente ha sete di Pace. La gente, se lasciata libera, saprebbe costruire la Pace.
E’ capace di pagarne il prezzo.
Monsignor Sérapion Bambonanire era un giovane seminarista della mia Parrocchia di Mabayi, quando ci furono i massacri del 1972.
Si salvò per miracolo e divenne Sacerdote e delegato del Papa in vari Paesi del Mondo. Quando la Pace sembrava ritornata in Burundi, egli rinunciò alla carriera diplomatica e tornò fra la sua gente a lavorare come semplice prete. I successivi disordini lo costrinsero ancora a lasciare il Paese, perché ricercato a morte. Adesso, convinto che l’amore e la riconciliazione possono superare anche la tragedia che ha colpito al cuore il Burundi, Mons. Sérapion vorrebbe creare un luogo di incontro, di dialogo tra i figli e le vittime della guerra tra le due Etnie Tutsi e Hutu.
Mentre il Paese ha ancora le ferite sanguinanti per la lotta ancora in corso, lui vorrebbe mettere le basi per una “Città Aperta” e accogliente. Una città della Speranza e del Perdono. Lui che è ancora profugo e in esilio in Italia, crede al miracolo della Riconciliazione tra i suoi fratelli. E si sta preparando a tornare.
Intanto vuole porre un gesto profetico: acquistare, in Burundi, un pezzo di terra che sia un “segno della Pace ormai inevitabile”, un luogo dove i fratelli, Tutsi e Hutu, si possano riabbracciare.
Come vedete si tratta di un Progetto forte e coraggioso! Il mio grande Fondatore e Padre, il Beato Daniele Comboni, amava ripetere con convinzione: “L’Africa salverà l’Africa!”.
Mi pare che il progetto di Mons. Sérapion sia esattamente in questa linea. Per questo non ho avuto dubbi, e gli ho assicurato il sostegno di Shalom!
Proposta di acquisto di un terreno per la “Città Aperta”: Lire 10.000.000.
Così abbiamo indicato gli impegni che cercheremo di realizzare quest’anno. So bene che ce la faremo!
Ho voluto raggiungervi con questa lettera nel cuore della Quaresima, a un passo dalla Pasqua, per ricordarvi che la vittoria di Gesù sulla Morte e su tante forme di Male, è possibile anche oggi. Anche per merito nostro!
Per incoraggiarvi in questo non facile cammino di conversione in cui tutti siamo impegnati. In questa ricerca di vita Nuova e alternativa che Lui ci propone.
A Pasqua, se lo accogliamo, anche noi possiamo provare il brivido che hanno avuto i discepoli che, pur senza conoscerlo hanno incontrato il Signore per strada, lo hanno invitato a casa e Lui ha spezzato il Pane con loro! Da quell’incontro sono usciti trasformati.
Buona Pasqua a tutti: SHALOM!
Vostro P. Gianni
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