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Santo Natale 2006
By admin | dicembre 25, 2006
SHALOM: sulle strade di chi costruisce la PACE
Natale 2006Caro Gesù di Nazareth,
sono quasi quarant’ anni che scrivo ai miei amici in occasione del tuo Natale.
Molti aspettano questa lettera. Vorrebbero sapere cosa ho combinato di bello; dove sono stato in questi ultimi mesi. Chi sono riuscito ad aiutare con i doni che hanno messo fra le mie mani in occasione del Natale passato…In fondo hanno ragione. Ma non vorrei che la mia lettera finisca nel mucchio di quelle circolari di circostanza che invadono le nostre case solo per chiedere aiuti.
Magari fanno un dono ai tuoi poveri, e non hanno il coraggio di accogliere Te! Ma ti pare?
Vorrei che i miei amici ricordassero che sei Tu al centro delle Feste.
Che il Natale sei TU!
Luci e decorazioni di ogni tipo hanno invaso le città, le strade e le case. Ma purtroppo la maggioranza della gente non sa più la vera ragione della Festa e della Gioia che riempie la terra.
Ma c’è di peggio. Proprio nei Paesi dove popoli diversi stanno costruendo una realtà umana ricca di culture e razze diverse, dove il tuo sogno di vedere gli uomini vivere come fratelli si sta avviando faticosamente, è scoppiato uno strano fenomeno. Si ha paura a pronunciare il tuo Nome, a “raccontare la Storia” della tua nascita…Orsacchiotti e Renne hanno da tempo sostituito la tua immagine. Babbo Natale ti ha soppiantato in tutte le case e nella fantasia dei bambini. I doni li chiedono a lui, perché i genitori fanno fatica a parlare di Te. Al di fuori delle Chiese Tu non esisti più. La tua presenza crea disagio!
Caro Gesù le cose si mettono male per te e per la tua Famiglia.
Mi sa che non solo a Betlemme, ma anche a Londra e a Parigi, a Roma, a Milano e a New York, se tu cercassi un posto in albergo faresti fatica a trovarlo. Poi, in quelle città annegate nella luce artificiale, non sanno più alzare gli occhi al cielo, fanno fatica a vedere le stelle. Come farebbero a riconoscere la tua, che richiede occhi e cuori trasparenti?
Un mare di turisti, assetati di vacanze brevi e intense, a prezzo tutto compreso, ti hanno già preceduto. Hanno occupato tutto. Non cercare un posto negli alberghi…hai già provato duemila anni or sono e ti è andata male. Prova invece nelle case della gente semplice; degli operai, dei contadini; nelle case degli immigrati, magari dove ci sono molti bambini. Vedrai che si stringeranno un po’ e troveranno un posto anche per te.
Se cerchi altri luoghi dove la gente sarebbe felice di accoglierti, addirittura dove sarebbe disposta perfino a cederti la sua casa per andare a dormire da un amico, te ne suggerisco alcuni.
Prova in Burundi, quel piccolo paese nel cuore dell’Africa!
Dopo più di trent’anni da quando l’avevo lasciato, ci sono tornato ai primi di settembre, per una visita veloce. Che emozione risalire l’antica strada fra le colline, e arrivare a Mabayi, proprio nel pieno di una festa per la prima Messa di un novello Sacerdote. Che bello, che gioia rivedere volti e sorrisi e riconoscerci dopo tanti anni. Che emozione abbracciare ragazzi e ragazze divenuti ormai genitori attorniati da grappoli di bambini.
Ho rivisto le case della Missione, le scuole, la grande chiesa riparata da papà Aldo.
Ho ascoltato la gente e le loro le storie: trent’anni di guerra, di dolore e di morte. Lunghi anni di esilio e di martirio. E poi il ritorno a casa. Per ricominciare a vivere nonostante profonde ferite nel cuore. La gente ha sete di Pace. Merita finalmente una Pace definitiva. Ha sofferto troppo.
Secondo me, Gesù, ti conviene andare in Burundi. Hanno bisogno di una tua visita speciale per ritrovare il coraggio e la serenità dopo tanto dolore.
Di sicuro, nelle loro capanne, semplici e povere, tua Madre troverà un posto.
Caldo e pulito, vicino al fuoco; accanto ad altre mamme. E tu, appena nato, avrai tanti amici che capiranno il dono enorme della tua visita e della tua presenza.
Ti prego Gesù. Il Burundi è un posto sicuro per passare il tuo Natale.
Oppure prova in Congo!
Con le ultime elezioni politiche, le prime dopo quarant’anni di dittatura e di violenza, hanno offerto all’Africa e al Mondo uno coraggioso esempio di intelligenza e di maturità. Questo immenso Paese dove, come sai, ho passato otto anni della mia vita di missionario, ha un estremo bisogno del tuo messaggio di Pace. Quanto sangue innocente ha inzuppato i sentieri delle foreste e i quartieri delle città; quante vittime, Gesù! La gente deve trovare il coraggio di riprendere il dialogo, di perdonare e di riconciliarsi dopo anni di disordini e di violenze.
Anche in Congo dovresti proprio andarci. Hanno bisogno di imparare a condividere le enormi ricchezze del paese, che per anni sono state rapinate da potenze straniere e dai dittatori locali. L’impresa appena iniziata è immane. Da soli rischiano di non farcela. Ma se ti vedono arrivare…
In Congo ti accoglierebbero danzando di gioia; sanno celebrarti con una liturgia unica al mondo.
A te non mancherebbe né oro né incenso.
A tua Madre le donne congolesi offrirebbero un onore strepitoso.
E a Korogocho?
Forse è ancora il posto migliore per te.
Ricordi quando nel cuore della notte di ogni Natale passavamo cantando e danzando attraverso i vicoli della baraccopoli a gridare alla gente la grande notizia: “E’ nato una bambino! E’ nato per voi!”?. La notte non bastava a contenere la festa. Si continuava fino all’alba per accogliere Te, il “Nuovo Sole” che scacciava tenebre e paure, e si celebravano eucaristie cariche di vita e di speranza.
Nelle periferie delle grandi città, a Nairobi come al Cairo, a Dakar come a Calcutta o Bombay; nei ghetti di New York o di Los Angeles, nelle favelas di Rio de Janeiro o di S. Paolo ci sono moltitudini di poveri che ti aspettano. Sono i tuoi amici. Hanno ricevuto così poco dalla vita, che meritano di essere preferiti. Hai detto a tutti che saranno “Beati”! Ma glielo devi spiegare bene, perché fin’ora la loro esistenza è troppo dura; spesso è una lotta disperata e quotidiana per sopravvivere. In troppi non sanno neppure il tuo nome e neppure da dove vieni.
Tutti ti aspettano.
Sono sicuro che anche là non mancherai.
Coraggio, Gesù! Hai davanti a Te un viaggio impegnativo. Buon Cammino e Buon Natale!
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Carissimi amici di Shalom! Spero che capirete il senso di questa lettera . E’ Lui, il Signore Gesù che merita una attenzione particolare in questi giorni. Che senso avrebbe sprecare energie, tempo e denaro per celebrare una festa di Natale, magari scambiandoci doni sinceri e preziosi, se non troviamo il tempo e il coraggio di accogliere Lui? So bene che, in certi casi, non è facile. Facciamo tutti fatica ad accoglierci, a perdonarci. Ma questo è il cuore del Natale. Provateci e sarete felici!
Quest’anno, facendovi gli Auguri per il Natale che viene, ho voluto riservare a Lui solo, al Signore, tutta l’attenzione e il rispetto che merita.
Il discorso dei “doni” e l’impegno per rispondere alle tante richieste di aiuto che arrivano dall’Africa non l’abbiamo dimenticato. Anzi sta crescendo. Nella zona di Sondrio è nata una nuova Associazione “Dukorere Hamwe” (Lavoriamo insieme) per aiutare i giovani del Burundi
Il rapporto sulla vostra generosità ( l’anno scorso nella cassa Shalom abbiamo trovato 20.000 euro) merita una lettera a parte. Abbiate pazienza. Prima di Pasqua vi scriverò ancora. Ho altre cose belle da raccontarvi. Fatevi sentire anche voi.
Intanto un abbraccio e un Augurio per il Natale e l’Anno nuovo.
Vostro p. Gianni
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