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SANTA PASQUA 2015

By admin | marzo 30, 2015

Carissimi,

abbiamo iniziato il cammino di Quaresima “fissando gli occhi sul volto” di quel povero Cristo che ha scelto la Croce per manifestare agli uomini l’Amore del Padre. Una scelta assurda e difficile da capire. Secondo l’Apostolo Paolo si tratta di una stoltezza enorme per un popolo intelligente e raffinato come i Greci e di uno scandalo inaccettabile per i Giudei, gelosi della gloria di Dio.

Ora che i giorni della Passione e della Pasqua ci incalzano, un altro “volto” emerge dalle pagine della Scrittura: il volto straziato di un misterioso “Servo del Signore”, che il profeta Isaia ci presenta nel suo famoso Capitolo 53: “Il Canto del Servo sofferente”. Andate a rivederlo con calma. Fa riflettere davvero.

“Disprezzato e reietto dagli Uomini… percosso da Dio e umiliato. Maltrattato, prostrato dai dolori. In modo ingiusto eliminato dalla terra dei viventi… come agnello condotto al macello!”

E tutto questo perché? La risposta del Profeta, a nome della Comunità, è semplice e severa.  “Trafitto per i nostri delitti; schiacciato per le  nostre iniquità; per le sue piaghe siamo stati guariti!”

Per molti esperti della Bibbia il “Servo sofferente” si identifica con il Messia annunziato dai profeti e incarnato in Gesù di Nazareth. I dettagli impressionanti di quella sofferenza sono confermati da quanto avvenuto nella sua Passione. Altri commentatori vedono in quel misterioso Servo sofferente, il “Popolo di Israele” cosciente della sua infedeltà all’Alleanza, massacrato dai suoi nemici, ridotto a un verme, irriconoscibile.

Se questo è vero per Israele di allora, mi sembra chiaro vedere oggi, in quel Servo sofferente, i tanti e tanti popoli e gruppi umani “portati al macello come agnelli innocenti” dai diabolici responsabili delle guerre attuali, dei traffici di esseri umani, dei signori delle armi e della droga e di tutte le mafie infiltrate nella nostra società.

Altrettanto mi pare di poter dire del nostro Congo, da oltre vent’anni dilaniato da violenze e guerre imposte da interessi stranieri e finanziate dalle sue stesse ricchezze. Le vittime si contano a milioni, ma nessuno ha il coraggio di indicare i veri responsabili. Al tribunale dell’Aia sono finiti solo gli ultimi esecutori di piani diabolici elaborati molto in alto. Il governo non sa impedire né spiegare le frequenti e strane violenze che scoppiano in diverse regioni del Paese. La presenza in Congo di migliaia di soldati delle Nazioni Unite non serve né a costruire né a proteggere la Pace, bensì ad arricchire politici locali e stranieri. Il Presidente Kabila, che trama per farsi rieleggere per la terza volta, ha paura della libertà di espressione. Durante i recenti movimenti di protesta a Kinshasa ha bloccato Internet e le comunicazioni via SMS. Promette elezioni generali e riforme amministrative, ma non ha i mezzi per realizzarle.

Intanto si perpetua la contraddizione di un paese ricchissimo e di una popolazione schiacciata dalla miseria.

    Giubileo in vista.

Sono cinquant’anni ormai da quando sono stato ordinato Sacerdote a Milano. Eravamo nel 1965.
Mentre ringrazio il Signore per questo dono prezioso e tremendo, non riesco a togliermi dalla mente la figura del Servo Sofferente. Anch’io, come lui, vorrei accompagnare il Signore fino a Gerusalemme. So che vedrò la festa e l’entusiasmo della popolazione, la gioia scatenata dei bambini, le danze, le grida di “Osanna” e i canti. Quel giorno tutti si sentiranno suoi amici e agiteranno le palme con il volto luminoso per la gioia di accogliere il Messia.
Ma subito verranno i giorni della tristezza e dell’angoscia; del tradimento e della paura. Poi l’arresto, il giudizio e il disprezzo totale. E infine la Croce! Il suo Cuore trafitto. Vorrei solo camminare accanto a Lui, e portare con Lui il carico immenso del dolore e della sofferenza, delle contraddizioni e delle infedeltà di questo popolo che mi è stato affidato.
Affinché il sangue di quel Cuore ci purifichi tutti e ci salvi.

    Dal Volto straziato al Cuore trafitto

Alcuni anni or sono ho avuto il dono di visitare la Sacra Sindone esposta a Torino e di contemplare a lungo quel “volto” dove i segni della Passione sono così forti. Poi, mentre il mio sguardo scorreva lungo i fianchi del corpo, pensavo al vangelo di Giovanni dove si dice con chiarezza che un soldato romano, con un colpo di lancia, gli ha squarciato il costato e gli ha aperto il cuore. Dice il Vangelo che, da quel cuore trafitto è uscito “un fiotto di sangue ed acqua”. E l’Evangelista, consapevole di dire una cosa straordinaria, insiste! “Vi assicuro, ho visto bene, ne sono testimone affinché anche voi crediate”!

Un grande esperto che da anni studia i dettagli della Passione come emergono dalla Sacra Sindone, ci propone una interpretazione medico-scientifica appassionante. “Solo da un cuore letteralmente “scoppiato” dal dolore possono uscire, separati, acqua (siero) e sangue”. La lancia non ha fatto altro che rivelare il dramma incredibile del Cristo Crocifisso che muore di “crepacuore”! Per tutti noi.

E Giovanni aggiunge. “Verrà un giorno che tutti gli uomini volgeranno lo sguardo a quel Volto Crocifisso, a quel Cuore trafitto. E saranno salvi”!
Vi lascio con questo invito. Dovunque vi troverete in questi santi giorni alzate gli occhi a Lui e lasciatevi guardare e riempire dal suo amore.
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Con questa breve lettera, insieme agli auguri per la Pasqua, posso anticiparvi che la Domenica 14 giugno 2015, nella mia parrocchia di S.Anna-Mossini, in periferia di Sondrio, celebrerò il mio Giubileo Sacerdotale. Sarei proprio felice di celebrare con voi, che da anni accompagnate il mio cammino missionario,  nello stile  di “Pane Spezzato”. Appena rientrato in Italia ai primi di Maggio, mi rifarò vivo con i dettagli. Mi raccomando: tenete libera quella data.

Intanto godetevi questa splendida Pasqua, “gli occhi fissi sul Volto e su Cuore di quel Cristo” che non aspetta altro che di accoglierci a braccia aperte! Per risorgere con Lui”. Pazzi di gioia!
    Buona Pasqua. Vostro P. Gianni!   

Topics: Diario di Missione, Lettere Pasqua | No Comments »

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