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SANTO NATALE 2012
By admin | dicembre 16, 2012
Santo Natale 2012
Carissimi,
dopo un viaggio durato quasi un mese, dall’otto novembre al 3 dicembre; il cambio di cinque aerei e un paio di coraggiosi autobus, sono finalmente arrivato alla mia nuova Missione di DONDI.
Non la troverete facilmente sulla carta geografica dell’Africa, perché si tratta di un piccolo villaggio situato nell’estrema zona della Provincia Orientale del Congo, a otto kilometri di distanza da WATSA, una cittadina dove risiede l’Amministratore del territorio, tipo il nostro Sindaco.
DONDI è una realtà piccola, ma è bella assai, credetelo.
Non più foreste come a Bondo, o enormi savane come ad Ango, ma colline a perdita d’occhio, che mi richiamano fortemente quelle del Burundi di tanti anni or sono.
La stagione delle piogge sta per finire e il clima offre un caldo accettabile di giorno e fresco il mattino e la sera. Fisicamente si sta bene e si può lavorare a proprio agio.
DONDI non è una parrocchia; ma dipende da Watsa. È punto di coordinamento (qui lo chiamano Settore) per nove Comunità cristiane che a loro volta sono centri di preghiera e di vita ispirata al Vangelo. Le strutture della Missione sono recenti, semplici e funzionali. I Comboniani sono arrivati nel 1999, e hanno aggiunto alla Chiesa preesistente, i classici edifici di una Comunità missionaria: la casa dei Padri, un Dispensario, la Scuola Materna, Elementare e Media, e un paio di Istituti Secondari, Veterinaria e Informatica, ancora in fase di sviluppo. Un coraggioso Padre bergamasco, p. Egidio, si sta dando da fare per realizzare una piccola ma necessaria centralina per l’energia elettrica. I suoi amici stanno preparando una spedizione tecnica e verranno presto a portare avanti i lavori.
Ma ciò che rende DONDI particolarmente importante a livello Diocesano è un Centro di Formazione per tutti gli agenti pastorali animatori delle varie attività e Parrocchie della Diocesi di Isiro: Catechisti, Insegnanti e Direttori delle Scuole, Responsabili dei vari Movimenti Adulti e Giovanili di Azione Cattolica, Mamme Catechiste, Direttori delle Corali. Esiste un’intensa programmazione di attività che coinvolgono un mare di gente, sotto l’azione energica di p. Romano, instancabile missionario piacentino fondatore e anima del Centro Pastorale. Terzo membro della Comunità è Padre Giacomo… l’anziano del gruppo, con un lungo percorso di servizio missionario in Congo.
Mi hanno ricevuto a braccia aperte, e con loro spero di fare un lungo cammino.
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Ma intanto il nostro grande Congo non ha pace.
Sicuramente avrete sentito parlare alla Televisione dei disordini avvenuti alcune settimane or sono. Il 20 novembre un Movimento di ribelli, chiamato M23 (dalla data di un famoso accordo firmato nel marzo del 2009), ha rotto gli accordi con il Governo Centrale di Kinshasa, e ha occupato militarmente la città di Goma, capitale della provincia del Nord Kivu. Di fronte a poche migliaia di ribelli bene armati, l’esercito nazionale del Congo si è letteralmente liquefatto, sparito nel nulla, lasciando dietro di sé una scia di morti e decine di migliaia di rifugiati. Il Presidente Kabila, eletto nel novembre 2011, ha fatto una figura miserabile. Incapace di gestire la crisi, è andato a chiedere aiuto ai Presidenti di Uganda e Rwanda, notoriamente sostenitori dei ribelli in questione.
L’opposizione parlamentare l’ha accusato di alto tradimento. La democrazia congolese è un po’ alle prime armi e per sostenere il presidente, l’Assemblea e il Senato hanno rifiutato un dibattito aperto sulla questione scottante che è definita in termini politici la “Balcanizzazione” dello Stato. Di fatto le due provincie del Kivu, e buona parte della nostra Provincia Orientale, non sono più sotto il controllo economico di Kinshasa.
Mentre vi scrivo, è in corso un’ennesima riunione a Kampala, (Uganda), per vedere di aggiustare una situazione che ha profonde radici di violenze, ingiustizie, corruzioni e interessi internazionali.
Non sarà sicuramente un’impresa facile. È vero che i ribelli hanno lasciato Goma, ritirandosi a circa venti kilometri dalla città. Ma chi ha messo in moto la ribellione non accetterà sicuramente di ritornare sulle posizioni precedenti com’è stato deciso recentemente a Kampala. Il Congo è una miniera di ricchezze incredibili: dall’oro ai diamanti, al famigerato coltan, alla cassiterite, al legname prezioso di foreste immense.
È oggetto di manovre diplomatiche complesse e contorte, in cui si ha paura di dichiarare la verità, di denunciare gli interessi e le pressioni di potenze straniere. Il Paese fa gola a un numero incredibile d’imprese internazionali affamate dei suoi metalli preziosi.
Per gestire le sue ricchezze, il Congo ha bisogno assolutamente di solidi accordi di Pace con i Paesi vicini. Purtroppo la guerriglia e i disordini esplodono regolarmente in quella fascia di territorio di confine con l’Uganda, il Rwanda e il Burundi; nel disordine e nel caos che dura ormai da anni, si sviluppa una commercializzazione selvaggia dei diamanti, dell’oro e dei metalli preziosi. A trarne beneficio sono i guerriglieri sempre in cerca di nuove armi, i capi locali e i responsabili delle imprese, gli amministratori corrotti delle dogane. E intanto il Congo sprofonda nella miseria.
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A noi missionari, testimoni di queste sofferenze, spetta il compito di stare accanto a questa gente che, pur dopo l’indipendenza politica ricevuta dal lontano 1960, aspetta ancora di vederne i frutti. E’ vero che il Paese è immenso; e immensi sono i problemi da affrontare. Ma le ricchezze non mancano. Le opportunità offerte dalla terra e dal clima sono affascinanti. Purtroppo manca un’autentica classe politica impegnata nella ricerca del bene comune; manca una classe dirigente disposta ad ascoltare il grido della gente, la cui vita è una quotidiana lotta per sopravvivere.
È come se il Vangelo di Gesù di Nazareth, arrivato in Congo da oltre un secolo, e celebrato oggi con entusiasmo da milioni di fedeli in tante comunità cristiane, non abbia ancora trasformato gli aspetti negativi della cultura tradizionale e il cuore della classe dirigente.
Si tratta di una rivoluzione ancora in corso che impegnerà molte generazioni a venire. Comboni, che per l’Africa era disposto a spendere mille vite, diceva giustamente che “sarà l’Africa a salvare l’Africa”, a prendere in mano il suo destino. Noi, da amici e compagni di cammino, con umiltà e pazienza continueremo a proporre la Buona Notizia di Gesù di Nazareth come il dono che ha illuminato il nostro cammino e quello degli amici che ci hanno inviato e ci accompagnano con la loro solidarietà e il loro affetto.
A tutti voi che mi seguite dall’Italia, oltre ad un caloroso augurio di Buon Natale e Buon Anno nuovo, un grazie cordiale per i mille gesti di sostegno che continuate a fare per la Missione.
Con affetto vostro p. Gianni
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Nota tecnica: per il momento la comunicazione scritta diretta via Internet è impossibile; ma stiamo cercando una soluzione adeguata con una compagnia Internazionale. Il numero del mio telefono in Congo è 00243.82.489.83.48. Ma abbiate pazienza. Sono praticamente inaccessibile. Io invece, a fatica riesco a comunicare con l’Italia, particolarmente alla sera. Per eventuali messaggi importanti servitevi della segreteria: info@panespezzato.it oppure, per chi è attrezzato con SKYPE provi al numero indicato, ma solo dalle ore 20 alle ore 21 orario italiano! Ma soprattutto: pazienza!
Topics: Diario di Missione, Lettere Natale | No Comments »